Serravalle Ambiente S.r.l. è una realtà costituita per realizzare un progetto che nasce dalla volontà di ripristinare ambientalmente il sito degradato relativo alla ex cava Bruni, posta in località Stazione Masotti nel Comune di Serravalle Pistoiese (PT).
Questo sito venne sfruttato fino agli anni ’90 per attività estrattiva con esplosivo e mezzi meccanici per la produzione di inerti per calcestruzzo. Ad oggi risulta dismesso da quasi 30 anni e rappresenta una ferita aperta nel territorio collinare serravallino, un’area disabitata ma potenzialmente pericolosa per eventuali avventori e che necessita una messa in sicurezza geologico-strutturale ed un ripristino dal punto di vista paesaggistico ed ambientale.
Il progetto del Piano Particolareggiato di Recupero Ambientale nasce proprio da queste esigenze e prevede il ripristino della morfologia preesistente tramite riempimento del vuoto creato dall’attività estrattiva con materiale idoneo (esclusivamente materiale terrigeno conforme alla “Colonna A” e alla “Colonna B” della Tab.1 – All.5 – Parte IV del D.Lgs. 152/06) e copertura finale con terreno vegetale. Il Piano e le relative autorizzazioni ambientali connesse impongono precise prescrizioni e monitoraggi in corso d’opera per impedire e ridurre impatti negativi durante le fasi realizzazione e post opera per escludere cambiamenti sulle qualità delle acque sotterranee.
Le attività di riqualifica daranno vita a:
Il progetto di sistemazione finale, comprende anche la messa in essere di piantumazioni atte a fornire la ricostruzione di un pendio geologicamente stabile, utilizzando esclusivamente piante erbacee, arbustive ed arboree locali. La sistemazione finale per la ex cava Bruni dunque prevederà per gran parte del versante il rimboschimento dell’area e nelle parti non soggette a rischi per la pubblica incolumità sarà realizzata un’area a parco pubblico attrezzato.
In questo contesto, Serravalle Ambiente S.r.l., in quanto titolare del Piano Particolareggiato di Recupero Ambientale dell’ ex cava Bruni, fornisce un servizio di recupero di terre e rocce da scavo in regime di sottoprodotto (ex art. 184 bis del D.Lgs. 152/06) ed in virtù della disponibilità del sito pari a circa 2 milioni di metri cubi, si propone ai conferitori/clienti come alternativa all’onerosa disciplina dei rifiuti per quanto riguarda la gestione delle terre e rocce da scavo non recuperabili nei cantieri di produzione.